mercoledì 14 maggio 2014

AGGIORNAMENTO: Ben. 1. 14

Lucio Anneo Seneca

De Beneficiis
Libro I Capitolo XIV


[1.14.1] Adesso ritorniamo al tema proposto. Se qualcuno offre un beneficio ad una persona qualsiasi, esso non risulta gradito a nessuno. Nessuno, infatti, si ritiene ospite di un oste o di un locandiere, così come nessuno si ritiene commensale di chi offre un banchetto pubblico, in occasione del quale si può dire: “cosa mi ha offerto? Di certo mi ha dato la stessa cosa che ha dato a quell’altro che conosce a stento, e a quell’altro ancora, che per giunta gli è ostile ed è un uomo dai costumi turpissimi. Per caso, mi ha ritenuto degno di qualcosa? Si è solo comportato seguendo la sua inclinazione malata!”. Se vuoi che un beneficio sia gradito, fa’ che sia raro. Chiunque è disposto a sentirsi debitore . [1.14.2] Nessuno però interpreti queste mie considerazioni al punto da credere che io stia riconducendo dentro il suo recinto la generosità o che ne stia frenando il cammino tirando troppo le briglie. Al contrario, la generosità esca all’aperto quanto vuole; ma cammini! Non vada girovagando a caso! È dunque lecito effettuare elargizioni pubbliche, ma in modo tale che chiunque, anche se ha ricevuto assieme a molti altri, non creda di essere uno fra i tanti. [1.14.3] Per tutti ci sia un qualche segno particolare di familiarità che permetta di coltivare la speranza di essere stati ammessi nella cerchia più ristretta. Ognuno dica: “ho ricevuto la stessa cosa che ha ricevuto quell’altro, ma spontaneamente. Ho ricevuto la stessa cosa che ha ricevuto quell’altro, ma io l’ho ottenuta in un lasso di tempo più breve, mentre quell’altro ha dovuto aspettare a lungo prima di meritarsela. Ci sono altri che hanno la stessa cosa che ho io, ma chi gliela ha offerta non gliela ha data con le stesse parole, non con la stessa affabilità. Quell’altro ha ricevuto il dono dopo averlo richiesto, io non lo avevo chiesto. Quell’altro ha ricevuto, ma gli sarebbe venuto più facile contraccambiare, ma la sua vecchiaia e il fatto di essere privo di figli offrivano grandi garanzie. A me ha dato di più, sebbene abbia dato la stessa cosa che ha dato ad altri, poiché ha dato senza sperare di ottenerne qualcosa in cambio”. [1.14.4] Come la prostituta si divide fra molti clienti, facendo in modo di lasciare a ciascuno una qualche impressione del suo affetto esclusivo, così chi vuole che i suoi benefici siano graditi, escogiti il modo per obbligare molte persone e, al contempo, far sì che ognuna di esse ottenga qualcosa grazie alla quale si senta preferita rispetto alle altre.

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